giovedì 8 marzo 2012

Recensione: New babel


Autrice: Laura Schirru
Titolo: New Babel
Editore: ebookVanilla
Collana: Writer's Dream
N° pagine: 352

Ho terminato questa mattina di leggere New Babel.

Da appassionato di fantascienza e di gialli/thriller, la storia mi ha preso subito.
Mi sono trovato facilmente immerso nel mondo futuristico creato da Laura, grazie al suo stile fluido e scorrevole. E' stato semplice assimilare subito luoghi, situazione e personaggi, così come i termini senza perdermi in spiegoni o lunghe descrizioni, ma spesso vedendo attraverso gli occhi dei personaggi. Non ho avuto difficoltà a immaginarmi le ambientazioni, gli apparati tecnologici, il mondo nella sua complessità. Io l'ho trovato molto evocativo.

Lo stile di Laura è inconfondibile, mi piace un sacco, è una scrittrice con un talento straordinario, che già conoscevo per altre opere. I personaggi, soprattutto i principali, sono ben approfonditi, sia caratterialmente che psicologicamente. Dal punto di vista grammaticale, stilistico, di costruzione e intreccio della trama e dei personaggi, non ho trovato difetti degli di nota.
 E' un romanzo che si legge tutto d'un fiato e non annoia mai, anche quando non ci sono scene d'azione. Ci si cala nella storia talmente bene che mentre leggevo, era come se vedessi la storia scorrere nella mia mente come in un film. A una lettura non troppo pignola, raramente ho pensato a cose o situazioni inverosimili. E la cosa fondamentale in un romanzo del genere è quella di realizzare qualcosa di credibile.
Ma siccome io sono un lettore MOLTO pignolo, e ho già decantato le lodi del romanzo, devo passare mio malgrado alle note “stonate”

Anche io non ho ben capito l'origine, l'evoluzione, la morfologia dei Drod. Manca una vera spiegazione, si fatica ad accettarlo e basta. Una mancanza importante rispetto invece all'origine del Da.Ce. Quest'ultimo non necessita di grandi spiegazioni. La teoria “è successo perché è successo” in un certo senso è alla base dell'evoluzione di ogni specie e della vita stessa, nodo centrale del romanzo.

A livello di “scenario” non mi ha convinto l'eccessiva sovrappopolazione che caratterizza il mondo creato da Laura. Un numero di persone decisamente eccessivo rispetto al pianeta, all'andamento demografico attuale e a quello futuro previsto. Così a occhio dovremmo trovarci in un anno fra il 2400 e il 2500. Troppo poco per il sovrannumero di persone descritte nel romanzo. E soprattutto considerando lo spazio vitale medio, che di certo non predispone alla riproduzione.

A livello puramente “tecnico” si affiancano tecnologie estremamente futuristiche ad altre troppo antiche, come l'utilizzo di vetroresina o luci al neon. Inoltre non mi ha convinto affatto la colonizzazione di Venere. Un terraforming di tale pianeta sarebbe pressoché impossibile e di certo troppo complicato rispetto alla luna o Marte. Non ne ho visto il senso, è la nota più stonata che ho trovato.

Per concludere, nonostante queste piccole cose, nel complesso è un romanzo decisamente godibile, ottimamente scritto, che non dovrebbe mancare nella vostra libreria.
E con questo intendo che non basta leggerlo, è un libro da comprare!